Il fuoco, che è sinonimo di rabbia e passione. Di cui arde un animo tormentato, un sognatore perennemente inappagato. Il fuoco che non può essere spento con una doccia gelida, ma solo affievolito da una delusione. Quello delle fiamme alimentate dall’intrigante soffio di uno sguardo ammaliante. Quello che si accende nell’intreccio di dita affamate e mani impetuose. Il fuoco che scuote e non riesce a tener fermo un corpo; quello che impazzisce la mente. Il fuoco che ferisce e lascia segni indelebili; sfigura volti e deforma corpi. Quello che non smette mai di bruciare e diventa incontrollabile rischiando di scottare chi vi si avvicina. Il fuoco che è energia e fa bollire il sangue e spinge a lottare sempre per affermare il proprio essere.
.46.
04 mercoledì Giu 2014
Posted duemilaQ
in
bè, il fuoco è necessario ad incendiare, sì …
con il passare degli anni però ho inteso, mia pesonalissima esperienza, che quello che conta è nella brace … se è consistente o meno, intendo …
la fiamma può smorzarsi ma se c’è una buona brace il calore persisterà…
Ottima osservazione… la sostanza conta ancor più del fuoco… se manca quella, il fuoco si spegne in fretta…