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Archivi della categoria: Q-uei4

Q-uei4 è un nuovo gioco diviso in 4 punti di vista differenti su uno stesso argomento! Ogni settimana si alterneranno un punto di vista Ironico ad uno più Banale, ad uno Mai pensato per concludersi con quello un po’ più Serio.
Scegliete voi quello che più vi si addice….

Quello serio

28 venerdì Nov 2014

Posted by mrosf in Q-uei4

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fretta, memoria, parola, penna, scritto, scrivere, tempo

C’era una volta un uomo anziano e c’era una volta la sua mano che teneva nei solchi formati dallo scorrere del tempo le tracce d’inchiostro con cui aveva scritto la storia della sua vita. Una storia sudata, vissuta con la giusta lentezza e il ritmo accordato al tempo che scorre.

E poi c’era una volta un giovane uomo, un ragazzo distratto, sbadato, ossessionato dalla fretta di concludere qualunque cosa stesse facendo, accumulare esperienze, senza indugiare qualche istante di più per imprimerle in sé. E c’era la sua mano senza memoria.

La mano dell’uomo giovane accumulava in quantità esperienze, visioni, ricordi finti, tenuti tutti compatti in un piccolo oggetto elettronico che poteva cambiare a seconda dei suoi mutevoli imprevedibili gusti.

L’uomo anziano, invece, aveva le tasche colme di fogli di carta impregnati delle fragranze del tempo che passa…

Il giovane uomo poteva spegnere il suo oggetto, illudendosi che fosse possibile spegnere i ricordi scomodi con un click! Senza dar peso alla ricchezza di ogni segno che giaceva sulla sua pelle. Aveva dimenticato il gusto del momento e perduto il senso della memoria. Così come la sua mano, ritrovando nelle sue tasche una penna, aveva scoperto di aver perduto la memoria della calligrafia. Non sapeva più scrivere e distinguersi anche per la particolarità del suo tratto.

Per uno scrittore, l’inchiostro è come il suono della voce, e la grafia è il suo tono che si distingue in una folla. La parola scritta a mano ruba dall’autore il senso profondo delle sue idee, le voci distinte dei suoi personaggi e le imprime su un foglio rendendolo unico…

L’inchiostro e la penna raccolgono le memorie di uno scrittore nella loro natura pura.

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.Quello mai pensato.

21 venerdì Nov 2014

Posted by mrosf in Q-uei4

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cinque sensi, emozioni, mordere, morsi, passioni, penna, sensazioni, tutti i sensi

Mentre pensavo a cosa scrivere riguardo alle penne, mi sono accorta che la stavo mangiucchiando. Non mi capita spesso, ma è un gesto molto comune, e mi ha fatto pensate a come questo gesto semplice e fatto quasi sempre distrattamente nasconde invece fame!

La fame di esprimere, di descrivere, di colorare, disegnare; la fame di catturare le parole e tessere una bella storia, lasciare un messaggio importante o semplicemente un avvertimento divertente. Si morde la penna quasi come se si mordesse la passione, come se si volesse masticare l’attimo, la sensazione, l’emozione che fa fremere la mano…

Io non ci avevo mai pensato, eppure le passioni si vivono così, mordendole, divorandole e vivendole con tutti i sensi e con il cuore! La penna è solo un bel tramite!

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.Quello banale.

14 venerdì Nov 2014

Posted by mrosf in Q-uei4

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computer, penna, sentimentale, sentimento

La scelta, nemmeno troppo banale, tra penna e computer per uno scrittore:

Il computer è più immediato, se ho dentro un’idea che sta per esplodere, posso scriverla rapidamente. E poi, una volta che ho scritto al computer posso apportare ogni correzione possibile senza sprecare fogli e inviare il testo senza doverlo prima ricopiare….

La penna è più sentimentale. Richiede più tempo per trascrivere il pensiero, e anche maggiore fatica fisica…. Ma che ci volete fare!?! A me continua a piacere scrivere prima e di più su carta scegliendo accuratamente (e a volte anche seguendo un vero e proprio colpo di fulmine) la penna da usare… A volte trovando anche l’ispirazione per aver scoperto una nuova penna e avere voglia di usarla….

Aaaaah non so voi, ma per me, penna mon amour!

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.Quello ironico.

31 venerdì Ott 2014

Posted by mrosf in Q-uei4

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ascolto, attenzione, cellulari, chat, palmare, penna, piuma, scrittura, tablet, telefoni, tratto, voce

Tu provi ancora a sottovalutarmi e darmi per scontata o trascurarmi, ma la mia utilità è ancora comprovata nonostante tutti questi aggeggi elettronici, tablet, palmari, cellulari… Sì. nonostante tutto, c’è ancora qualcuno che sente il bisogno di me per prendere appunti o lasciare messaggi.

Sii obiettivo, vuoi mettere il romantico gesto di scrivere, letteralmente, di tuo pugno un messaggio, rispetto ad un asettico sms _li chiamate così, vero?
Dal tratto riesci quasi a scorgere il “tono” di voce della persona che lo lascia. Su un telefono, in chat è facile fraintendere.

C’è ancora chi mi sceglie con cura e chi mi porta sempre in borsa; chi mi ama e chi mi maledice perché mi si consuma l’inchiostro.
Sono intramontabile e personale, anche quando mi perdi nella fretta e nella confusione.

D’accordo, lo ammetto: sono un po’ gelosa degli oggetti elettronici a cui date tutta la vostra attenzione e affidate i vostri segreti oltre alle vostre certezze. Ma io ho attraversato più secoli e mi sono evoluta. Ho trasformato la mia impugnatura per combaciare più comodamente possibile alla vostra mano, quasi fossimo una cosa sola.

Sì lo so, sono sentimentale e romantica in modo inguaribile, è una caratteristica che mi ha trasmesso la mia antenata “piuma”.
Vorrei convincerti a tenermi ancora tra le dita e non solo per una firma fugace ai piedi di un documento, ma per scarabocchiare un verso che poi scoprirai valere molto più di un ghirigoro.

Sono una penna e, se osservi bene, il mio valore è tanto conclamato quanto il tempo in cui mi hai conosciuta e usata. Attraverso me parli con voce silenziosa. Io ti ascolto davvero e divento la tua voce. Vuoi ancora buttarmi via? Dai, in fondo ti piaccio ancora!!!

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.Quello serio.

24 venerdì Ott 2014

Posted by mrosf in Q-uei4

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aroma, caffè, caffè sospeso, cordialità, gentilezza, gusto, istante, momento, Napoli, rischio, solitudine, sospeso, tradizione, unione

Il caffè è una cosa seria. Un rito per i sensi e il palato che a volte scegliamo di vivere solitari, porgendo alla tazzina bollente la bocca pulita con un sorso d’acqua da ogni altro sapore, quasi volessimo purificarla per accogliere quell’ardente amara delizia senza filtri tra aroma e labbra.

Il caffè è una cosa seria, un momento fugace da vivere solitari o la tenera celata richiesta di condividere un intervallo con un caro amico.

Il caffè è una cosa seria, e quello “sospeso” è espressione di saggezza popolare, esempio di tradizione di cordialità e cortesia in un mondo diventato ormai diffidente e chiuso, un mondo egoista dove il sorriso è stentato, concesso a piccole dosi, e il caffè è bevuto in fretta, senza assaporarne il fattore umano di unione agli altri; senza assaporarne la preziosità che regala nel vivere con la giusta lentezza un momento tutto per noi.

Il caffè è una cosa seria, è molto più di una bevanda. A Napoli è un rito, una tradizione, un’immancabile momento che scandisce gli intermezzi della giornata, riordinando idee e situazioni, come una boccata d’aria fresca quando ci si sente soffocati dagli eventi.

Il caffè è una cosa seria perché, come la vita, deve essere bevuto amaro e cocente con il rischio di scottarsi, trovando dietro quelle note acri la beatitudine che si cela nelle piccole cose.

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.Quello mai pensato.

17 venerdì Ott 2014

Posted by mrosf in Q-uei4

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battaglia, caffè, coraggio, determinazione, lotta, mare, mulinelli, risveglio, sensi, vincita, vittoria, vortice

Il mattino è faticoso, sempre. Soprattutto quando la notte è stata tutt’altro che dormiente.

Lei ha mille pensieri, preoccupazioni che le affollano la mente, troppi e fastidiosi, non le fanno nemmeno compagnia costruttiva. L’unica cosa che può aiutarla adesso è inondare le sue papille gustative di un caldo caffè che sappia risvegliare i suoi sensi e darle cinque minuti di tregua tra la notte e il giorno, prima di ricominciare a marciare e lottare verso la prossima battaglia. Sì, perché ogni giorno c’è qualcosa che le chiede di essere affrontato e che pretende le sue forze.

Il caffè le dona energia, la risveglia. E lei non cerca nemmeno di addolcirlo, quel risveglio. Il caffè lo preferisce amaro, e, anche se non ce ne sarebbe bisogno, le piace girarlo con il cucchiaino.

Forse non ci ha mai pensato veramente prima, ma si rende conto che ogni volta che gira il cucchiaino nel caffè lei pensa al mare e ai mulinelli che risucchiano al centro del loro vortice tutti i pensieri negativi, come fossero risucchiati verso il fondo, verso un posto che non si può raggiungere, lasciandola finalmente libera di respirare profondamente nel tempo di quell’aroma.

Tutto si ferma mentre lei solleva il cucchiaino che ha rubato un’ultima goccia e la fa cadere nella tazza. Lei osserva la caduta, sente un nuovo sollievo e beve tutto d’un sorso, con la stessa voracità con cui sente di voler affrontare e rubare tutto ciò che questa giornata può offrirle.

Resta, assopito sul suo palato, il retrogusto di liquirizia, e il risveglio dei sensi. E tutto ha nuovo slancio, nuovo inizio.

a Caterina

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.Quello banale.

10 venerdì Ott 2014

Posted by mrosf in Q-uei4

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aroma, attimo, caffè, caffeina, emicrania, gusto, mal di testa, omento, pausa, prezioso, sapore, sollievo, tesoro

Benefici e malefici del caffè; leggende metropolitane, curiosità, voci che girano, tutto un universo di contraddizioni che ruotano intorno alla bevanda che “più ne mandi giù e più ti tira su”; ti rende nervoso e non favorisce il sonno se ne abusi; ti aiuta a stare sveglio e concentrato, ma se esageri nelle quantità – e la storia è sempre quella – ti rende ansioso e non ti dona benefici; ma una tazzina può sollevarti dai disturbi dell’emicrania e di certo non fa male al cuore.

D’accordo, ho elencato tutta una serie di informazioni risapute, ma se penso che la caffeina, al microscopio, appare come un cristallo a forma di prisma penso a qualcosa di prezioso. Penso al caffè associato a momenti di condivisione con gli amici (in Turchia, addirittura si dice che “bere una tazza di caffè insieme garantisce quarant’anni d’amicizia”!!) e immagino che quella “preziosità” che scorgo nella caffeina mi rimandi incredibilmente ad una preziosità più vicina a me che si riscontra nei momenti che vivo.
Se penso che la caffeina è una sostanza insapore e invece il caffè ha un aroma piacevole in modo diverso per ognuno di noi a seconda delle nostre preferenze, beh, inizio a convincermi che nulla è scontato in questa vita, anche il semplice gesto di sorseggiare un caffè può rivelare qualcosa di più.

Concedersi del tempo per sé, per gustare una bevanda e lasciare respirare il proprio animo, da soli o in compagnia…. e l’attimo diventa unico.
Basta poco!
Buon caffè a tutti!

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.Quello ironico.

03 venerdì Ott 2014

Posted by mrosf in Q-uei4

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aroma, caffè, caffè lungo, caffè ristretto, caffè shackerto, cappuccino, gusto, palato, papille gustative, qualità, tostare

Ci provate sempre. Incolpate me del vostro nervosismo e, alcuni di voi, rifiutano quei sublimi minuti di goduria che servono per sorseggiarmi dalla tazzina, giustificando la rinuncia con un tipico “no, non lo prendo, sennò non dormo!”

Non posso darvi torto: se abusate creo assuefazione e alimento stress e ansia, ma non siate categorici! Io sono quel piccolo piacere che colma il palato e risveglia i sensi; sono amico di compagnia e, ammettetelo, mi chiamate in causa ogni volta che volete incontrare un amico – e quanto mi fischiano le orecchie ogni volta che pronunciate la frase “ci vediamo per un caffè?!?”.

Suvvia, dunque, bevetemi a litri e fatelo con gusto alla faccia di chi, dopo pranzo, al caffè preferisce l’inconcepibile cappuccino.

Io sono il vostro primo bacio al mattino; vi conduco dolcemente dal mondo dei sogni alla realtà. Mi desiderate, talvolta, anche la sera per riaccompagnarvi tra le braccia di Morfeo. Vi prego, dunque, smettetela di rifiutarmi. Non sono io a rendervi nervosi, ma le vostre insicurezze. Io sono un tipo tosto, deciso e se sono nero non vuol dire che lo sia per rabbia, ma per l’aroma che mi distingue.

Rilassatevi, adesso, e godetevi una tazzina di caffè!

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.Quello serio.

18 giovedì Set 2014

Posted by mrosf in Q-uei4

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coraggio, correre, indugiare, orologio, paesaggio, scorrere del tempo, tempo, via

L’uomo e l’ossessione del tempo che passa, fugge, rallenta, indugia e scatta in avanti.
L’uomo e la necessità di controllarlo e contenerlo entro impossibili confini.

Ossessione o necessità, nel corso della storia dell’umanità si è sempre cercato di calcolare il tempo, osservando la natura, accordando il corso delle proprie giornate ai moti della Terra; racchiudendolo in una clessidra sparso tra i granelli di sabbia; intrecciato alle lancette di un orologio; scandito dal ticchettio degli ingranaggi.

L’uomo ha cercato di batterlo nella corsa colmandolo di cose da fare – un occhio all’orologio e l’altro alle sue faccende! – vestendolo talvolta di ansia che non vuole ammettere né vedere, fino al punto di passare dinnanzi ad un paesaggio dalla bellezza indescrivibile e irripetibile senza accorgersene; fino a non riuscire più ad ascoltare se stesso e i moti del proprio animo; finendo per accontentarsi di riempire i giorni restando sospeso sulla superficie di ogni cosa.

L’uomo ossessionato dal dare al tempo una forma e giungere al traguardo vittorioso… ma traguardo di cosa? nella vita non è più importante il viaggio che la destinazione? non è più importante come si trascorre il proprio tempo che non farlo semplicemente passare su un orologio?

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.Quello mai pensato.

16 martedì Set 2014

Posted by mrosf in Q-uei4

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contro il tempo, coraggio, corsa del tempo, essere in anticipo, essere in ritardo, ora, orologio, scorrere del tempo, strada, tempismo, tempo, via

Il tempo può fermarsi in tanti modi. Talvolta mozza il fiato per impercettibili istanti per una forte emozione, per un improvviso stupore, per una emozione travolgente o per il terrore. A volte rallenta il suo corso nella noia, nell’attesa, diventando anche insopportabile.

Ma a volte si incaglia tra le lancette di un orologio, e – dannazione! – non si sa più se si è in ritardo, in anticipo per un appuntamento; se si deve andare via o si può indugiare ancora un po’….

Si ferma l’orologio e ci si sente disorientati, infastiditi, come se si potesse controllare realmente il tempo dando uno sguardo all’orologio.

Eppure il tempo continua a scorrere e ad essere sempre perfettamente in orario: se fai attenzione ti accorgerai che, almeno due volte al giorno, anche un orologio rotto segna sempre l’ora esatta!

Meraviglioso tempismo!

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