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Arcangelo Caiazzo risponde a bruciapelo!

07 giovedì Set 2017

Posted by mrosf in A Bruciapelo

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amore, Arcangelo Caiazzo, giovane autore, intervista, La fragilità è un pregio, romanzo, scrittore, scrittura, Spring Edizioni

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Salve amici lettori,

oggi conosciamo un altro degli ospiti della terza edizione di “Libri in mostra (e scrittori al seguito)“, con le nostre consuete domande a bruciapelo! Si tratta di Arcangelo Caiazzo, autore de “La fragilità è un pregio” (Spring edizioni) che presenterà il suo libro domenica 10 settembre presso Palazzo De Lucia, Via Appia Antica, 358, Santa Maria a Vico (CE).
Siete tutti invitati a partecipare!

Un luogo, una melodia, un momento della giornata, una persona: chi è la tua musa?

Può sembrare strano, ma ho due muse che lottano tra di loro: l’empirismo della vita e la noia. Credo che le esperienze formino la nostra persona e volenti  o nolenti quando scriviamo inseriamo nella storia parti di queste. La noia, invece, è il quid che mi spinge a creare che sia arte visiva o scrittura. Ma in quest’opera ha influito molto anche l’amore. Non è una frase mielosa o scontata, ma questo sentimento mi ha avvicinato anni fa alla scrittura e anche alla realizzazione di questo libro.

Cosa provi fisicamente durante il processo creativo, dal momento in cui nasce l’idea, al momento della stesura?

La creazione dei miei libri nasce da una ricerca. Nella fase d’ideazione provo sia l’ansia e sia la voglia di non perdere il focus. Gli obiettivi sono la cosa più importante, qualsiasi sia la tua vocazione o desiderio di realizzare un sogno. Durante la stesura invece sono concentrato e persevero fin quando il mio lavoro non mi soddisfa a pieno.

La passione per la scrittura è più un dono o una maledizione?

Per rispondere a questa domanda ti cito a memoria qualcuno più bravo di me: ‘’Malattia e cura. Inferno e paradiso’’

Per info sull’autore http://springedizioni.it/prodotto/la-fragilita-e-un-pregio/

Per acquistare il libro La fragilità è un pregio

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"La fragilità è un pregio" di Arcangelo Caiazzo 

07 giovedì Set 2017

Posted by mrosf in Recensioni

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amore, Arcangelo Caiazzo, difficoltà, femminicidio, forza, fragilità, La fragilità è un pregio, poesia, pregio, romanzo, Spring Edizioni, storia d'amore, violenza sulle donne

Prima

La Spring edizioni di Caserta, attraverso le penna di Arcangelo Caiazzo, ci regala una storia d’amore che è anche un viaggio di crescita. “La fragilità è un pregio” è un romanzo d’amore e di formazione in cui i due protagonisti, Clara e Alessandro, troveranno forza e insegnamento dal loro incontro e confronto.

Ci troviamo di fronte a due personaggi molto diversi tra di loro per fragilità, esperienze personali, per il background, ma sono due persone che hanno in comune gli anni dell’adolescenza.
Entrambi si sono trasferiti in una nuova città per inseguire un sogno e una crescita professionale. Entrambi vengono da un passato che ha fatto provare loro una sofferenza anche se per motivi diversi: Alessandro ha ancora difficoltà a superare il lutto della madre, mentre Clara si trova a dover affrontare un amore finito con una persona violenta che non vuole lasciarla andare.

La storia di Clara è spunto per l’autore per sensibilizzare l’attenzione del lettore verso una problematica attuale quale quella della violenza sulle donne e il femminicidio, ma la storia narrata non approfondisce questo punto, né ci riserva un’evoluzione in questo senso. Serve, invece, ad accompagnare il lettore in una riflessione sulla crescita personale delle persone, aldilà di fatti più o meno traumatici che possono accadere. L’autore vuole, attraverso i suoi personaggi, sottolineare quanto sia importante il pensiero positivo per raggiungere i propri obiettivi; quanto sia importante credere e avere fiducia nelle proprie capacità e nei propri sogni ; quanto sia importante concedere fiducia e lanciarsi nelle nuove avventure per darsi delle opportunità.

“La fragilità è un pregio” è una storia d’amore, racconta la storia di due persone che si trovano e si innamorano, di due persone che devono superare le proprie paure per donarsi all’altro, e due persone che si stupiscono di quanto riescono a provare l’uno verso l’altro, ma anche di quanto sia importante essere uniti e non lasciarsi abbattere dalle difficoltà che si possono incontrare, dagli ostacoli che inevitabilmente vengono a trovarsi lungo il cammino. I due protagonisti con la loro storia vogliono insegnarci che le difficoltà possono diventare opportunità per voltare pagina e scegliere nuove direzioni.

Arcangelo Caiazzo ci presenta un romanzo leggero dal ritmo veloce, che nonostante l’approccio, l’avvicinamento e l’accenno di alcune problematiche più difficoltose, si rivela una lettura facile, e conduce con leggerezza verso l’ultima pagina.

Per info sull’autore http://springedizioni.it/prodotto/la-fragilita-e-un-pregio/

Per acquistare il libro La fragilità è un pregio

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Valeria Leone risponde a bruciapelo!

21 mercoledì Giu 2017

Posted by mrosf in A Bruciapelo

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amore, blablabook2000, domande, estate, freschezza, leggerezza, lettura, love, romanzi, Valeria Leone

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Buongiorno cari lettori,

per la nostra rubrica A Bruciapelo oggi ho il piacere di ospitare Valeria Leone, autrice tra gli altri, dei libri già recensiti su questo blog, Love is… on air e Ancora tu

Un luogo, una melodia, un momento della giornata, una persona: chi è la tua musa?

La mia finestra: ho bisogno di scrivere vicino a una fonte di luce naturale per poter guardare fuori e perdermi nei miei pensieri.

Cosa provi fisicamente durante il processo creativo, dal momento in cui nasce l’idea, al momento della stesura?

Fisicamente una forte scarica di adrenalina quando vengo fulminata dall’idea di una trama, poi durante la stesura spesso mi dibatto tra euforia e una profonda inquietudine quando non mi sembra di star dando il massimo.

La passione per la scrittura è più un dono o una maledizione?

Entrambe. Un dono sicuramente perché è un qualcosa che ci rende speciali e ci completa, ma a volte è una maledizione perché ci rende irrequieti e smaniosi.

Per info sull’autrice: https://www.facebook.com/valeria.leone2?lst=716678250%3A1371940431%3A1490600108

Per l’acquisto dei volumi Love is… on air (Digital emotions)
e ANCORA TU (basta cliccare sul titolo)

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"Ancora tu" di Valeria Leone 

22 lunedì Mag 2017

Posted by mrosf in Recensioni

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Alice, amore, cuori, emozioni, gente, leggere, letteratura, libri, romance, romanzo, Sergio, speranza, Valeria Leone, vita

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Torna Valeria Leone, già autrice del fortunato “Love is… on air” (edito da Butterfly Edizioni e di cui potete trovare la recensione a questo link) con un nuovo romanzo in uscita che promette altrettanta fortuna.

Il prossimo 24 maggio esce per Amazon il nuovo “Ancora tu“, la storia di Sergio e Alice, una storia d’amore destinata ad entrarvi nel cuore.

Sergio vive un presente familiare sofferto, per via dell’ Alzheimer che ha reso sua madre un involucro vuoto di ricordi. Alice invece si è rimboccata le maniche per tirarsi fuori dalla sua famiglia e impedirle di trascinarla verso il fondo. I due personaggi hanno un passato che li accomuna ma anche storie personali molto forti.

Come se avessero inconsapevolmente bisogno di trovarsi, il destino li fa incontrare di nuovo. Ad incatenarli, un colpo di fulmine, un’attrazione fisica che è talmente forte da condizionare azioni e pensiero.

Per quanto possiamo immaginare dove andrà a finire la storia, ci si aspetta diversi colpi di scena che non tradiscono mai le nostre aspettative. Le premesse infatti ne sono ricche.

Le pagine scorrono veloci. La lettura è sempre molto coinvolgente grazie alle descrizioni attente ed efficaci degli stati d’animo dei personaggi. Impossibile restare indifferenti.

Valeria ha la straordinaria capacità di raccontare in modo dolce e attento il momento in cui si passa dal timore di lasciarsi andare al piacere, a quello bello in cui ci si sente sicuri della persona che ci fa battere il cuore. L’autrice riesce a coinvolgere il lettore risvegliando belle sensazioni. E nonostante tutte le premesse, suscita allegria e solarità con la sua scrittura

Bellissimo il personaggio di Olga, la madre di Sergio, di cui si intravedono la dolcezza e l’eleganza seppur sommerse dal peso dell’Alzheimer, e il cui ruolo sembra determinante per l’avvicinamento affettivo dei due protagonisti.

Valeria scrive egregiamente i sui libri. La trama segue le regole proprie della scrittura creativa, e anche se ti aspetti il lieto fine, il colpo di scena, la catastrofe, la crisi, ti scopri sempre colto di sorpresa, perché l’autrice riesce a tenerti incollato alle pagine in totale empatia con ciò che accade ai personaggi.

Questi sono caratterizzati in modo così efficace,  che il lettore si sente coinvolto in ogni loro situazione come se la stesse vivendo in prima persona. In questo modo la lettura è piacevole, leggera anche quando c’è tensione, ed in questo lavoro e anche più bollente del solito.

“Ancora tu ” ha tutte le carte in regola per presentarsi come una bella favola moderna, e se lo dice una lettrice come me che non predilige il genere romance, potete fidarvi. La Leone ha trovato in questo genere letterario la sua dimensione, ed è una penna che reputo ottima nel panorama romance italiano. Per gli amanti del genere è un libro che consiglio, assolutamente imperdibile.

Per info sull’autrice: https://www.facebook.com/valeria.leone2?lst=716678250%3A1371940431%3A1490600108

Per l’acquisto il libro sarà disponibile dal 24 maggio su Amazon

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"Le parole accanto" di Michela Zanarella

18 martedì Apr 2017

Posted by mrosf in Recensioni

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altrove, amici, amore, emozioni, famiglia, gente, interno poesia, la parole accanto, libri, liriche, luighi, michela zanarella, neve, passione, poesia, poeti, polvere, scrittura, silloge, terra

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La casa editrice Interno poesia, con il sostegno popolare promosso attraverso una iniziativa di crowdfunding, ha dato luce alla nuova silloge di Michela Zanarella, “Le parole accanto“, un lavoro egregio di intensità e musicalità impareggiabili.

Il suo meraviglioso canto è limpido e chiaro. Una poesia diretta, cantata come una carezza per l’animo, dalla quale è facile farsi cullare, rendersi partecipi nella condivisione empatica di quello che viene scritto.

La Zanarella costruisce una silloge in due parti dedicando la prima ai luoghi delle origini e dell’infanzia, quelli della sua crescita come persona. Liriche rivolte da una donna che finalmente è diventata adulta, matura, consapevole dell’insegnamento ricevuto e del senso della vita.

Vi leggo tanta serenità, quella di chi raggiunge la chiarezza d’animo dopo tanti passaggi attraverso il buio. Impossibile non lasciarsi incantare. La bellezza delle metafore, degli attimi catturati è resa ancor più sublime dalla bella penna della poetessa, che con questo lavoro conferma l’unicità del suo dono.

Sole, alba, silenzio, luna: immagini che ritornano e si ripetono, insieme a quello di campagna, memoria, pelle, altrove.

Il tu a cui si rivolgono le poesie di Michela sembra essere una persona cara alla poetessa come il padre in alcuni casi, i fratelli in altri e le confidenze confessate alla madre. In ogni caso, qualcuno legato al passato e alla sua crescita, qualcuno che le ha insegnato molto; a cui lei rivolge pensieri nei quali restituisce il dono del sapere che ha ricevuto, ciò che ha compreso della vita anche grazie al loro aiuto, alla loro guida.

La silloge, come dicevamo, è divisa in due parti.
La prima si rivela l’intimo ritorno alle origini, con poesie cantate alle persone amate e alla terra natia, alla natura primordiale che ci fa nascere e ci forma con il suo contatto.

Michela racconta l’amore e i tormenti dell’anima, ma anche la conquista di una maturità e di una consapevolezza di sé che l’hanno resa la donna che è oggi.
Una poesia che è un grido d’amore verso le proprie origini, come il ritorno nelle proprie terre, alla propria nascita, per rinascere ancora.

Poesie nelle quali la polvere, altra immagine richiamata molto spesso insieme alla neve, non fa paura anche se copre sempre tutto. La polvere segna lo scorrere del tempo ma non è temuta, non porta nostalgia, è invece elemento che racconta il tesoro che abbiamo accumulato nel nostro animo con il tempo.

La seconda parte contiene poesie dedicate ai grandi poeti, come se Michela volesse rendere omaggio a chi l’ha formata e nutrita in questo suo dono meraviglioso. E qui, se possibile, le sue capacità poetiche sono elevate ancora di più per la sua grazia, la maestria con cui racconta l’essenza di questi. Qualcosa che meraviglia il lettore.

Mi viene da pensare che l’intera silloge sia un immenso ringraziamento della Nostra alla vita, alla sua famiglia che l’ha cresciuta come persona, e ai poeti che l’hanno educata come poetessa. La poesia di Michela è qualcosa che fa bene allo spirito, agli occhi e ai sensi. Il mondo ha bisogno, così come l’anima, di una voce come la sua. Il mio amore per la sua poesia è confermato e rinvigorito mentre leggo.

Questa raccolta ha un solo difetto, è troppo breve ! Vorrei continuare a leggerla ancora e farmi curare l’animo da questa penna meravigliosa unica come solo i grandi poeti sono.

Per informazioni sulla poetessa: http://www.michelazanarella.it/

Per acquistare una copia della silloge:

Le parole accanto

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"Lasciatemi dormire" di Tinta

03 lunedì Apr 2017

Posted by mrosf in Recensioni

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amici, amicizia, amore, angoscia, anima, bellezza, emozioni, erotica, essenza, fantasia, La fine dei giochi, Lasciatemi dormire, Les Flaneurs, letteratura, libertà, libri, malinconia, pasisone, poesia, racconti, scrittura, tinta, Tiziana, universo, vita

lasciatemi dormire

A pochi mesi dalla pubblicazione de “La fine dei giochi” (edito da Lettere Animate e di cui potete leggere la recensione qui), Tinta torna a raccontarci una nuova storia. Questa volta però il tono è diverso e la trama ha sfumature lontane da quelle a cui l’autrice ci ha abituati nel tempo.

La sua scrittura, sempre carica di colori audaci ed espressioni calde e appassionate, ci presenta i toni opachi di una donna malinconica per raccontare con “Lasciatemi dormire” (edito da Les Flaneurs edizioni) una storia diversa.

Tinta è una grande artista e nelle sue varie opere riesce a dare toni diversi alla sua voce. L’ho letta in versione sexy e maliziosa, in versione spiritosa e autoironica, è stata spesso una poetessa capace di cantare l’animo sempre soprattutto femminile, e qui tra queste pagine per la prima volta sento tanto dolore, tanta apatia. Lontano dalle lenzuola, dai giochi di seduzione, dall’intrigo dell’eros, qui diventa voce di una donna diversa, di una storia dai toni totalmente nuovi.

L’autrice, questa volta, diventa voce per Tiziana, una donna che ha bisogno di urlare il suo malessere. Il libro, basato su fatti reali, è intriso di una malinconia che mette in comunione con la protagonista della vicenda narrata, una persona che è cresciuta senza ricevere amore, rotta sin dall’adolescenza, quando scopre di non poter avere figli. Una donna comunque fortunata nel ricevere amore nella sua vita, ma incapace di trovare sollievo per questo.

Tinta racconta quel malessere silenzioso ma diabolico che affligge l’animo umano, racconta di quella ferita invisibile agli occhi che, come dice la Fallaci, non guarisce mai e poi ricominciare a sanguinare al minimo pretesto. Quelle ferite che ricordano quanto fragile e prezioso sia l’animo umano. Quanta cura bisogna riservare a quella materia invisibile che è la nostra essenza.

La storia di Tiziana è la storia di tante anime che soffrono il mal di vivere e vengono con superficialità tacciate di follia come fossero esseri disgustosi. Con la penna di Tinta questa storia diventa un urlo che stordisce il lettore, lo ferisce creando in modo più profondo quel legame di empatia che è il contratto di base tra chi scrive e chi legge.

Non è una vita facile quella di Tiziana, non è una storia semplice. Le sue fortune sono minate da qualcosa che da sempre è rimasto in lei e di cui nessuno ha saputo prendersi cura nel modo più adeguato. Il lettore lo sente, percepisce tutto questo sfogliando le pagine, lottando contro la tentazione di fermarsi e prendere fiato, sentendo comunque anche tanta voglia di allargare le braccia e accogliere Tiziana per prendersi cura di lei. Forse perché in qualche misura molti di noi si sono sentiti così inadeguati rispetto alla vita come accade a lei.

Tinta riesce, anche in questo genere nuovo nella sua scrittura, ad essere efficace e credibile, a farci sentire viva la storia e il suo personaggio. Una scrittura e un romanzo che tocca l’animo.

Per informazioni su Tinta https://www.facebook.com/tinta.scrittrice oppure https://tintascrittrice.wordpress.com/2010/10/

Per acquistare il libro clicca Lasciatemi dormire

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"Assoli" di Vinicio Salvatore Di Crescenzo

07 martedì Mar 2017

Posted by mrosf in Recensioni

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amore, Assoli, bellezza, condivisione, editoria, emozioni, fantasia, Le Mezzelane Casa Editrice, letteratura, libri, malinconia, messaggi, natura, poesia, recensione, scrittura, silloge, sinfonia, universo, Vinicio Salvatore Di Crescenzo, vita

cover

La Mezzelane Casa Editrice ci regala una raccolta poetica che ha le sembianze di una sinfonia. “Assoli” di Vinicio Salvatore Di Crescenzo è un inno alla natura nei suoi singoli elementi, l’esplosione della preziosità di ognuno di essi da cui l’autore trae esempio e insegnamento per la vita.

Proprio come una sinfonia, dicevamo, ogni poesia è il canto di una voce che si alza dal coro per far prevalere uno strumento, e ognuno di essi ha la medesima importanza, la medesima intensità.

L’autore ci insegna il dono prezioso di Madre Terra e di tutto ciò che essa ci trasmette ogni giorno: la bellezza.
Tra i suoi versi, gli elementi della natura sono così potenti da apparire personificati, si ha la sensazione di trovarsi al cospetto di dei impetuosi che custodiscono un segreto, ma che allo stesso tempo non possono impedire all’uomo di agire mancando loro di rispetto.

Leggendo queste liriche sembra di passeggiare per sentieri boscosi, solitari e nascosti. Per campi aperti al sole e pronti ad accogliere la pioggia. La sensazione è quella di una passeggiata tra il verde fresco di paesaggi silenziosi eppure rigeneranti. Sembra di sentire addosso le emozioni e sembra di poter essere guariti dall’ambiente: a lei il poeta si rivolge per affidare la cura dei propri tormenti e risolverli aiutandolo a trovare sollievo.
Non solo gli elementi del creato, il poeta ci invita ad osservare il mondo intero, a scorgere i dettagli, i particolari, perché è osservando che possiamo capire i meccanismi dell’universo e dell’animo umano. E dunque, il secondo blocco di poesie è dedicato ad immagini di vita nelle quali le persone affrontano una quotidianità che si intreccia ai ritmi della natura.

I versi di Di Crescenzo suggeriscono riflessioni. Dall’ambiente che ci circonda si può imparare, ecco il messaggio, e forse è il momento di rallentare il ritmo frenetico che hanno dovuto prendere le nostre vite e accordarlo invece ai ritmi naturali della terra. È evidente che sia l’uomo l’elemento che contamina e può macchiare ogni cosa intorno a sé. E di questo Di Crescenzo non nasconde il disappunto.

La sua è una poesia curata. La scelta delle parole, delle immagini è attenta, ed è una lettura accessibile, il messaggio risulta fruibile ad ogni lettore.

Come dicevamo, il secondo blocco ricomprende poesie che trovano ispirazione non sono nella natura e nei suoi elementi, ma nelle strade delle città, nella memoria che queste suscitano, nel tempo che passa più tangibile tra i vicoli e tra le case. I tormenti dell’animo qui, in questo caso, sembrano più forti, più nervosi e urgenti. L’anima in pena appare quasi rassegnata.

E se queste liriche fossero il canto di un ritorno alla normalità dopo un viaggio di introspezione, e la quotidianità presentasse nuove sfide da affrontare con nuova consapevolezza? Questa è l’impressione che ho avuto: come di una smentita dell’esaltazione del primo insieme; di una poesia che si avvicina ancora di più al lettore.

Nel terzo blocco, poesie dedicate all’amore, canti di gioia e dolori suscitati da questo sentimento che, come preannuncia nell’introduzione l’autore, è come fuoco: divampa con impeto ma può anche esaurirsi in niente.

E allora sono tante le sfaccettature da osservare e cantare tra i versi. La natura diventa filo da ricamare con le emozioni suscitate da questo sentimento, sia condiviso che respinto. Esso non è fattore determinante ma di contorno alle vicende.

Mi sembra di notare la prevalenza di un sentimento di tristezza e malinconia per ciò che non è più. Toccanti, infatti, i versi dedicati alla madre; commovente l’evocazione di questo lutto che ancora è sempre fa male, come solo può la perdita di una madre. Il ricordo si mescola agli odori e ai silenzi del lungo che ospita le amate spoglie.

Condivido quello che afferma Michela Zanarella nella prefazione: “Assoli” è il canto di una ricerca interiore che avviene e viene suggerita osservando la natura. Da ogni elemento emana un’energia che scuote autore e lettore, un’energia autentica, sincera, pura che passa e sconquassa l’animo. Lo innalza dalle sue ombre, senza suggerire alcuna fuga, ma spronando ad attraversarle, perché dopo la tempesta torna il sereno.

Per informazioni sull’autore http://lemezzelane.altervista.org/vinicio-salvatore-di-crescenzo.html

Per acquistare il libro http: Assoli
oppure //www.lemezzelane.altervista.org/negozio/index.php?id_product=13&controller=product

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"Siamo tutti figli di Caino" di Paolo Battista

06 giovedì Ott 2016

Posted by mrosf in Recensioni

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amore, Caino, degrado, droga, editoria, figli, libri, nuovi autori, Paolo Battista, passione, Roma, salvezza, scrittore, scrittura, tossicodipendenza, trainspotting

caino

Una speranza, sporcata da rabbia e frustrazione. La voglia di cambiare e la gabbia infame della droga. Il primo romanzo del poeta irpino Paolo Battista, “Siamo tutti figli di Caino” edito dalla AlterEgo Edizioni, è un racconto che ti strattona da subito e ti costringe ad entrare nella trama, senza delicatezza. Da subito si impone e ti agita, e ti appende sospeso tra lo schifo di una realtà crudele e bastarda e la voglia di vivere bene.

Con una scrittura ricca di poesia ma anche priva di filtri, Paolo trascina il lettore nel calderone dove si incontrano personaggi sbandati, ragazzi sbagliati con i sentimenti annebbiati dalla dipendenza. Il suo intento è quello di riportare l’attenzione su una realtà che non si conosce e si trascura; un problema sul quale non ci si sofferma a riflettere ed analizzare, ma si giudica dal’esterno.

Qui abbiamo tanti personaggi, tutti con caratteristiche molto forti che sembrano paradossalmente cadaveri confusi ricchi di emozioni, con il respiro affaticato dal degrado che è la loro quotidianità.

Tante, troppe storie, tutte di un malessere insuperabile sul ring della vita, dove si tenta di tenere alta la difesa ma si finisce per prendere solo tanti pugni in faccia. E chi sarà a vincere?

Questo libro è un urlo di protesta, una richiesta di attenzione rivolta alla società che non ascolta più i disperati e continua ad emarginarli; una lunga poesia beat di indignazione.

Il punto di forza sta proprio nella scrittura: sia quella che muove il protagonista che sogna di pubblicare i suoi scritti; sia quella del narratore che non risparmia immagini incantevoli con la sua arte.

Si sente la voglia di vivere e di farcela e di stare bene lontani dalla droga, si sente in ogni pagina e non lo risparmiano nemmeno i personaggi con le loro battute. Persone degradate che sono luoghi in una Roma frenetica, e che arrivano ogni giorno con le loro sfumature cariche di una vita che con loro è stata ed è crudele.

Ti aspetti una svolta ad ogni pagina, perché è forte anche il desiderio di cambiare e la speranza di riuscirci, ma, ad ogni pagina non sembra essere mai abbastanza e viene ogni volta è smentito.

Così si arriva all’ultima pagina col fiato sospeso e con un epilogo dalla bellezza disarmante!

Paolo Battista ci prende a pugni e apre in noi una breccia nella quale riesce ad infilare emozioni che ti scuotono e ti fanno pensare, ti fanno sentire!

Per informazioni su Paolo Battista e i suoi scritti https://www.facebook.com/paolobattistalibri/?fref=ts
Per l’acquisto del romanzo http://www.alteregoedizioni.it/tutti-figli-caino/

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"Una donna (quasi) scaduta" – Tinta

18 giovedì Dic 2014

Posted by mrosf in Recensioni

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amore, arrendersi, autrice, combattere, coraggio, menopausa, tinta, una donna quasi scaduta

“Una donna (quasi) scaduta” è un libro diverso dalle precedenti esperienze letterarie di Tinta. L’autrice pugliese nasce come scrittrice di testi erotici, ma in questo romanzo sceglie di dare alla storia una piega piuttosto sentimentale e ironica.

Sembra di assistere ad una simpatica commedia romantica leggendo questa storia  che racconta le vicende di una donna che si avvicina alla menopausa e affronta con mille dubbi e domande questo passaggio verso una nuova fase della vita.
La protagonista si chiede per quale ragione, con l’avanzare dell’età, gli uomini diventano più affascinanti nella maturità, mentre le donne tendono a ricorrere a ritocchi o comportamenti a volte tristemente ridicoli. La protagonista di Tinta, invece, non accetta di diventare così patetica, non accetta di sentirsi scaduta o di scadere in certi compromessi. Lei sogna ancora l’amore passionale di Lui che non esce mai completamente dalla sua vita, nemmeno quando lei decide di chiuderlo fuori; lei non si arrende, continua a mettersi in gioco alla ricerca dell’amore e continua a sognare accettando il corso del tempo così come lo sente il suo corpo.

Tinta accompagna il lettore in una storia che racconta dei “drammi” che lo scorrere del tempo provoca nelle persone (e nello specifico, in alcune donne) con una voce leggera e veloce. Il suo romanzo è breve, una lettura molto piacevole, seppure con un velo di malinconia, scorre piacevolmente e cattura l’attenzione. Le avventure della protagonista sono tenere e simpatiche, e il lieto fine è il sorriso rappresentativo di tutta la storia narrata.

Un libro che consiglio di non perdere sia per il piacere della lettura, sia per la simpatica capacità di sdrammatizzare di Tinta, sia per conoscere un’altra sfumatura di questa scrittrice.

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.Quello banale.

13 venerdì Giu 2014

Posted by mrosf in Q-uei4

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amore, determinazione, egoismo, esplosione, fiducia, gatto, gratitudine, indipendenza, micio, opportunità

Decisamente, a cazzi suoi!

Il gatto è decisamente un animale che non bada alle smancerie, alle attenzioni che gli vengono rivolte, almeno non più del necessario.

Piange se vuole mangiare, si fa prendere e accarezzare quando decide lui, al mattino ti sveglia perché ha fame e se vuole giocare non gli importa che tu sia stanco o altro, pretende la tua totale attenzione. Non ha bisogno di te per la sua igiene personale, e si affila le unghie dove vuole, al diavolo se quello è il tuo divano nuovo!

Non si lascia addomesticare facilmente e non si piega. E’ totalmente indipendente e sa essere egoista… a pensarci bene, potrebbe essere un buon esempio di condotta in alcuni frangenti.

E se si affeziona e risponde con gratitudine alle coccole, è una vera rarità, una perla.

Eppure, ti frega sempre con i suoi occhioni dolci e le sue fusa, i buffi agguati e gli agili salti da una superficie all’altra. La morbidezza del suo pelo e il suo tenero miagolio… quando cresce con te, tu e il tuo piccolo micio potete conoscervi a vicenda e costruire reciproca fiducia. Nulla di più insolito in un gatto… nulla di più magico al di là di ogni banalità che si può elencare su di lui.

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