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Recensione de "Le femmine del babbuino" di Mechi Cena terza tappa del blogtour promosso da Le Mezzelane Casa Editrice

21 sabato Ott 2017

Posted by mrosf in Recensioni

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Tag

blog tour, emozioni, gente, horror, Le Mezzelane Casa Editrice, libri, Mechi Cena, mistero, noir, poliziesco, puzzle

Blog Tour_femmine

Consueta terza tappa del blog tour organizzato da Le Mezzelane Casa Editrice riservato alla recensione, questa volta tocca al romanzo di Mechi Cena, “Le femmine del babbuino“.

Sinossi: Antonio Laitano è un poliziotto, vedovo, ammalato, confinato da qualche inciampo nella carriera in un commissariato che si chiama La Biscotteria.
La vicenda è ambientata nel 1983, anno cruciale per la storia italiana. L’anno del primo governo a guida socialista che tante conseguenze ha avuto nella storia del paese fino ai giorni nostri.
Si inizia quasi sempre da un cadavere, e da quanti ne seguiranno i destini. Viene ritrovato su di una spiaggia il corpo del proprietario di una grande villa all’Isola d’Elba. E’ lì che Laitano vive e fa il suo mestiere. Ed è lì che si incrociano i primi passi dei personaggi del racconto.
A fare da guida al racconto è una nave da carico sovietica che dal mare baltico naviga fino alle coste del Corno d’Africa per consegnare armi all’Iraq di Saddam Hussein. Il commissario dovrà arrivare fino ad un villaggio sperduto della Somalia per annusare l’odore di uno straccio sporco di una verità miope e irresponsabile quanto lo sono gli esiti del colonialismo italiano e dell’imperialismo sovietico e americano.

La narrazione procede su diversi piani, come tasselli che sembrano all’inizio distaccati tra loro, a partire da un incipit carico di mistero forse soprannaturale che apparentemente non collegato al resto del racconto.

La vera calamita di questo romanzo è il personaggio di Laitano, il commissario dell’Isola D’Elba che, ammalato, ormai sembra si sia arreso al suo destino e attenda solo che arrivi la sua ora. Sembra un capro espiatorio di tutto ciò che gli accade intorno, e che accetta ormai rassegnato questo suo ruolo. La sua umanità del personaggio e la sua sofferenza per il fallimento come padre e marito; ma anche l’umanità di un uomo malato di cancro che, pronto anche a morire, invece riscopre una nuova possibilità dall’amore di Ambra.

L’atmosfera che ho sentito lungo tutto il romanzo è di una costante malinconia, che non so se faccia riferimento allo stato d’animo del commissario oppure sia semplicemente una caratteristica della voce narrante. In ogni caso è notevole la ricerca e l’accuratezza di alcuni dettagli storici presentati da Mechi Cena. È notevole l’accuratezza e la competenza che questi trasmette nel suo racconto. Egli non si limita a descrivere dei fatti, ma esprime uno stato d’animo che permette al lettore di entrare nell’atmosfera di un certo periodo storico.

Salta all’occhio il tormento del commissario e la semplicità di questo personaggio che mi ha intenerito e al quale mi sono molto affezionata. Devo ammettere che l’intero romanzo credo si presti bene ad una trasposizione cinematografica e non nego che mi piacerebbe vedere sullo schermo il personaggio di Antonio Laintano.

Mechi Cena l’autore ci regala un noir di mistero che si intreccia con elementi di attualità di cronaca degli anni ’80 e ’90. Capitolo dopo capitolo assaggiamo i tasselli che andranno poi a creare un quadro completo che resta comunque ricco di mistero.

Vi ricordo che tra tutti coloro che commenteranno sui cinque blog e sull’evento creato ad hoc dalla casa editrice ( Link) verranno estratte a sorte tre copie in ebook e una cartacea del romanzo edito da Le Mezzelane Casa Editrice.

Per notizie su autore e acquisto del libro http://www.lemezzelane.altervista.org/mechi-cena.html

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Recensione di "Mai e sempre" di Bruno Sebastiani, terza tappa del blog tour organizzato da Le Mezzelane Casa Editrice 

23 sabato Set 2017

Posted by mrosf in Recensioni

≈ 2 commenti

Tag

1980, 1989, 2006, Berlino, blablabook2000, blog tour, blogtour, Bruno Sebastiani, Emil, emozioni, famiglia, gente, Germania, Le Mezzelane Casa Editrice, libri, mistero, muro, personaggi, persone, racconti, romanzo, storia, vita

Blog Tour «Mai e Sempre» di

Consueto appuntamento con il blogtour organizzato da Le Mezzelane Casa Editrice, che questa settimana dedica il suo spazio al romanzo “Mai e sempre” di Bruno Sebastiani.

Sinossi: Il romanzo racconta la storia del giovane Emil Koldau, nato nel 1980 a Moritzburg, un paese non lontano da Dresda, nel tempo in cui la Germania è ancora divisa in due blocchi contrapposti. Per i primi tre anni Emil Koldau cresce con la sensazione di vivere in un regno di cui lui n’è il principe e suo padre n’è il re. Ma suo padre muore e il suo cadavere viene ritrovato con quattro proiettili di  Kalashnikov AK-47 in pieno petto. Il caso viene archiviato lasciando aperto un dilemma: Heinrich Koldau è rimasto ucciso nel momento di compiere un reato, oppure perché testimone di un reato commesso da altri? Il tempo passa, il piccolo Emil Koldau cresce, lascia Moritzburg e va a vivere nel settore est di Berlino. Nel 1989, cade il muro, la città di Berlino si riunifica e la Germania azzera i decenni più disastrosi della sua storia per ricominciare daccapo. Nel fervore della riunificazione tutto sembra possibile, ma per Emil la morte misteriosa di suo padre è come un angolo buio nella sua mente, lui non ci pensa, ma a volte accade qualcosa che lo costringe a pensarci. Difatti una sera, per la suggestione ricavata dalla visione di un film, decide che è venuto il tempo di far luce sulla morte di suo padre.

“Mai e sempre” è un saggio storico nelle vesti di romanzo. Attraverso la storia di Emil e della sua famiglia, Sebastiani ci racconta la storia che dalla seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri ha caratterizzato la Germania e la città di Berlino.

L’incipit è molto intrigante, e fa pensare ad un mistero da svelare. L’attenzione quindi vieni subito catturata. Attraverso vari passaggi temporali che riguardano non soltanto il protagonista Emil ma anche la sua famiglia, l’autore può raccontare gli eventi storici che hanno interessato la Germania e il mondo in quel periodo storico.

Le sue spiegazioni sono tutt’altro che noiose, anzi si tratta di un racconto così attento e sentito che il lettore non può fare a meno di fermarsi un attimo e ricordare che si sta parlando di qualcosa che realmente è accaduto. Quindi, al di là di ciò che vivono i personaggi, protagonista principale del romanzo accanto a Emil è sicuramente la storia.

Quello che ho notato nella lettura è una malinconia costante nella scrittura, nei toni utilizzati per le descrizioni e le spiegazioni. Nulla di inappropriato però visto che si parla di un momento storico che è stato assolutamente difficile per l’umanità, e che ha segnato la storia stessa di una città e della sua popolazione.

Nel descrivere le vicende che accadono ad Emil e alla sua famiglia, supportato da gli eventi storici, Sebastiani costruisce dei personaggi e l’evolversi delle vicende attraverso le decisioni che questi prendono, delle azioni che questi svolgono, tutte assolutamente coerenti con ciò che è storicamente avvenuto. Il lettore quindi può dirsi soddisfatto di questo legame che viene a costruirsi tra lui e l’autore attraverso la scrittura, un rapporto di onestà di fatti citati e vicende verosimili.

La scrittura di Sebastiani ha un modo gentile anche se malinconico di riscrivere i fatti, e quindi di presentarmi una storia che comunque io conosco in un modo empatico. Credo che questo sia un importante pregio di un autore che vuole raccontare dei fatti avvenuti nella storia dell’umanità. E credo che questo libro possa aiutare molti giovani ad avere una certa consapevolezza di alcune vicende che forse vengono attualmente trascurate, come la maggior parte dello studio proprio della storia.

Mentre la prima parte del libro fa diversi salti temporali all’indietro per raccontare il passato della famiglia di Emil e della Germania che lui vive, tutta la seconda parte si concentra sul 2006, anno di ambientazione della vicenda principale, quindi quella che riguarda il giovane. Da questo punto inizia la ricerca che lo porterà a far riaffrontare ancora una volta la questione irrisolta della morte di suo padre e il desiderio di conoscere quest’uomo che lui ricorda vagamente; di farlo attraverso il racconto dei suoi amici e delle persone che lo hanno conosciuto e vissuto per più tempo.

Non può immaginare che questo desiderio di dare una vera fisionomia a suo padre, questo desiderio di dare una spiegazione alla sua morte, lo porterà invece ad affrontare delle verità che forse non avrebbe voluto mai sentire.

Quello che con questo romanzo Sebastiani ci vuole raccontare è il coraggio che ci vuole ad affrontare e accettare la verità, che non sempre è piacevole.

Una volta scoperta questa verità, il giovane sentirà di aver perso qualcosa, ma Sebastiani ci fa capire che è solo facendo spazio, solo liberandosi dei tormenti che possiamo accogliere davvero qualcosa di nuovo. Ed è così che infatti il romanzo termina.

Non vi sto svelando il finale, vi sto soltanto dicendo che il viaggio descritto dall’autore non ha un finale né lieto né triste, ma è una lezione che ancora una volta possiamo trovare dallo studio o dall’analisi della storia, da tutto ciò che gli uomini hanno fatto; una lezione da cui possiamo prendere spunto e con cui possiamo sentirci in comunione.

La vita, in effetti, è costituita da molte sfaccettature, e la gioia talvolta non è così chiara, non è così piena o comunque non lo è in modo immediato.

Il romanzo di Sebastiani è evidentemente scritto con trasporto e con passione, con maestria e consapevolezza: si nota uno studio attento del periodo analizzato e descritto; descrizione che non rallentano il ritmo della storia ma si intrecciano perfettamente con le vite dei personaggi.

L’unica pecca di questo romanzo, a mio avviso, è chi si sente molto la voce dello scrittore: una similitudine tra il modo di parlare della voce narrante e di quella dei personaggi, con un cambio di registro troppo lieve e velato. Ma nulla che disturbi, anzi, credo sia elemento distintivo dello stile dell’autore.

Per questo promuovo il libro e sottolineo una considerazione che ho fatto sin dalle prime pagine di lettura: le giovani generazioni dovrebbero leggerlo anche soltanto per ascoltare con un trasporto e un’attenzione diversi una parte del nostro passato, una parte del passato dell’umanità che è stata determinante per tante relazioni per tante questioni che sono ancora in ballo. Il nostro presente si costruisce sulla consapevolezza delle nostre radici, di ciò che accaduto alla storia di ciò che accaduto nel tempo all’uomo, e mi piace pensare che un libro come “Mai e sempre” possa essere una maniera trasversale di avvicinarsi a ciò che fa parte dell’umanità.

Vi invito quindi a leggere questo libro e vi ricordo che tra tutti coloro che commenteranno sui cinque blog impegnati nel tour e sull’evento creato ad hoc dalla casa editrice ( https://www.facebook.com/events/156995798194827/ ) verranno estratte a sorte tre copie in ebook e una cartacea del romanzo edito da Le Mezzelane Casa Editrice.

Per info sull’autore e acquistare il libro http://www.lemezzelane.altervista.org/bruno-sebastiani.html

oppure https://www.ibs.it/mai-sempre-libro-bruno-sebastiani/e/9788899964283?inventoryId=62912545

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Recensione de“Il cavaliere di bronzo” di Fedor Galiazzo, terza tappa del blogtour promossi da Le Mezzelane Casa Editrice

25 venerdì Ago 2017

Posted by mrosf in Recensioni

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Tag

aiuto, animali, avventura, blog tour, convivenza, esseri umani, fantasy, favola, Fedor Galiazzo, gentilezza, Le Mezzelane Casa Editrice, pace, ragazzi, stranieri, viaggio

Blog tour Il cavaliere di bronzo

Buongiorno amici lettori e benvenuti nella terza tappa dal blog tour dedicato a “Il cavaliere di bronzo“, scritto da Fedor Galiazzo e pubblicato da Le Mezzelane Casa Editrice (http://lemezzelane.altervista.org/ – FB https://www.facebook.com/lemezzelane/). 

La storia raccontata da Fedor, è ambientata in epoca medievale, e vede come protagonisti principali il soldato Galenor e sua sorella Domiziana che partono alla ricerca del padre, il bibliotecario del re, improvvisamente scomparso. I due si ritrovano inaspettatamente catapultati in un mondo diverso dal proprio, un vero universo parallelo abitato da animali antropomorfi con i quali i due umani riusciranno a stabilire un rapporto d’amicizia, in un’avventura che li condurrà alla scoperta di una connessione profonda che lega umani e animali.

man standing in beautiful forest with falling leaves,illustratio

Ci troviamo tra le mani un romanzo fantasy per ragazzi che sin dalle prime pagine cattura l’attenzione del lettore e la domina con una storia ricca di mistero.
Una storia che sin dal suo incipit mi dà l’impressione di essere ricca di significati nascosti e di messaggi da trasmettere tanto ai lettori adulti quanto ai più giovani. Perché le vicende descritte raccontano di una pacifica convivenza tra le differenze, della paura del diverso, della sete di potere che i più forti esercitano sui più deboli anche a costo di compiere azioni illegali. È un libro che invita in maniera trasversale ad una riflessione più profonda, e che nasconde molti insegnamenti.

Il romanzo contiene diversi elementi che possono incuriosire un pubblico molto vasto, sia per la favola in sé che per le tematiche trattate. Quello che mi è piaciuto da subito è che presenta una realtà, quale quella degli animali, in una maniera molto simile a quella degli umani, arricchita però dalla semplicità di alcuni principi che a volte a questi ultimi manca.
Ad esempio, nella società immaginata da Fedor Galiazzo c’è molta gentilezza tra gli animali, i quali si mostrano sempre pronti ad aiutarsi gli uni con gli altri, sempre pronti ad aiutare gli stranieri, gli stessi esseri umani, anche quando provano diffidenza: questo non impedisce loro di essere sempre disponibili e di proteggerli.
È notevole anche l’accento posto sulla condizione delle donne, sulle differenze di trattamento e considerazione tra il regno animale e quello umano: le protagoniste animali, per questo, rivolgono simpatici rimproveri agli umani per la disparità di comportamento e di ruoli che si mostrano tra i due mondi.

Per i più giovani e per i più curiosi, poi, Fedor dona una serie di spunti che alimentano la sete di conoscenza, di scienza, filosofia e alchimia. E non manca una storia d’amore che nasce e fa battere il cuore ai più romantici.

Un’altra delle cose che mi è piaciuta molto di questa lettura è il rapporto di amicizia semplice e puro che viene subito ad instaurarsi tra i cuccioli di animale e Domiziana, la sorella del protagonista che lo ha seguito nel suo viaggio, e che sembra essere colei che più facilmente si ambienta in questo universo parallelo. L’autrice sembra, così, voler trasmettere anche il bisogno di ritornare alla purezza, di aprirsi alla semplicità dei bambini per poter vivere una vita di convivenza serena; qualcosa che, forse, dovremmo ricordare noi stessi e che dovremmo imparare di nuovo a fare. Il mondo deve essere visto con gli occhi di un bambino per essere goduto appieno nella pace.

L’avvincente storia di Galenor e di sua sorella Domiziana si intreccia a quella di personaggi fantastici, animali che dal loro regno insegnano tanta umanità. Una storia ricca di colpi di scena e di suspense; di intrecci che non stancano mai il lettore e che si aggiungono l’uno dopo l’altro ad arricchire la trama e lasciare tanti insegnamenti. Una lettura adatta a tutte le età, piacevole e leggera, dalla trama ben costruita e dai personaggi ben caratterizzati.

Non posso quindi che fare i complimenti all’autrice e invitarvi a leggere questo romanzo. Inoltre vi segnalo l’iniziativa de Le Mezzelane Casa Editrice: tra tutti coloro che commenteranno sui cinque blog e sull’evento creato ad hoc (Il cavaliere di bronzo – Blogtour) verranno estratte a sorte due copie in ebook e una cartacea del romanzo.

Per informazioni relative all’autrice https://www.facebook.com/FedorGaliazzo/

Per l’acquisto del libro http://www.lemezzelane.altervista.org/negozio/index.php?id_product=31&controller=product&search_query=fedor&results=1 oppure Il cavaliere di bronzo

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.ogni tanto sento di dover condividere i pensieri che mi attraversano al mattino.

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