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"Brutto vizio morire" di Nicolò Gianelli

16 venerdì Dic 2016

Posted by mrosf in Recensioni

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bellezza, Brutto vizio morire, editoria, fantasia, fine, giochi, leggere, libri, malinconia, messaggi, morte, Nicolò Gianelli, raccolta di racconti, racconti, recensione, round midnight edizioni, scrittura, surreale, vangelo yankee, vizio

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Non mi aspettavo nulla di sensato dall’opera prima di Nicolò Gianelli, “Brutto vizio morire“, edito anche in questo caso dalla ‘round midnight edizioni. E speravo non mi smentisse.

Del suo romanzo “Vangelo yankee” (cliccando qui trovate la recensione al libro) ho amato l’atmosfera surreale e la straordinaria capacità dell’autore di raccontarla. Anche in questa raccolta di sei racconti (sua prima fatica letteraria) trovo conferma dello stile e della bravura. La costruzione della vicenda contiene ragionamenti che fanno capriole assurde e che fanno sorridere, ma vi è anche tanto sentimento.

Elemento comune dei sei racconti è la morte vista da prospettive diverse. La morte inaspettata e triste che stronca la vita con ironia; quella cercata, voluta, conquistata per farne dono all’amore della propria vita e che invece viene sciupata. La morte beffarda, la morte assurda troppo spesso inaspettata. La morte ripetuta, la morte bastarda e quella bella. La morte intima e personale, la morte poetica, la morte decisa che mette un punto alla questione. La morte che coglie anche Dio nel sogno, immobilizzandolo nel ricordo più bello della sua esistenza. Insomma, alcune fra le tante sfumature che si possono trovare nel viaggio estremo.

Dietro questi racconti surreali si nascondono favole che strappano sorrisi ma risvegliano anche tanta malinconia e spunti di riflessione sugli aspetti della vita.
Sembra di essere seduti a tavola con la Signora a bere del buon vino e chiacchierare delle assurdità e degli scherzi ironici della vita; a riderne, seppur con amarezza, per non sentirsi vittime di questo meccanismo indomabile o perché il sorriso è l’unico modo in cui si può sopravvivere e andare avanti.

La scrittura è un sortilegio che si fa giocando con le parole, e Niccolò dimostra e conferma di essere un mago in questo: il suo talento, che avevo imparato con “Vangelo yankee”, trova conferma in questi racconti. L’arte è un incantesimo con cui si cerca di contrastare il corso negativo delle cose. Ridare luce calda a tutto e spegnere quel senso di dolore costante che ferisce alcuni animi sensibili.

Il gusto irreale è sempre lo stesso, un tocco inconfondibile che diventa firma.
A volte la nota surreale e data dalle metafore usate per fare riflessioni e proporre pensieri. Le metafore vengono usate per provare a spiegare l’essenza di alcune sensazioni che tradotte in poche parole o cercando di scriverle con frasi lineari sciuperebbero tutta la bellezza e la profondità di quello che si intende trasmettere.

Nicolò ha costruito meravigliosi ricami, belli anche nella loro crudezza, perché ci sono tante sfaccettature che raccontano la vita sia nel bene che nel male. Tutto ciò che smuove e provoca una reazione nelle viscere è vita, e questo si evince dalla sua scrittura. Nella creazione dei sei mondi tutto è ammesso per il nostro autore, come per ogni artista con la sua opera, infatti, egli ha giocato e partorito una serie di racconti mai banali.
Nicolò ha saputo modellare la materia che gli è stata data (la fantasia) con un talento raro e prezioso.

Niccolò Gianelli resta una bellissima e piacevole lettura, ricca di significati, un po’ bastarda e talvolta spietata, proprio come la vita che si fa odiare e amare allo stesso tempo con eguale intensità.

Mi piacerebbe scoprire che Nicolò ci ha lasciato altre opere da leggere…

Per info e acquisto http://www.roundmidnightedizioni.it/book/brutto-vizio-morire/

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"Vangelo yankee" di Nicolò Gianelli

31 lunedì Ott 2016

Posted by mrosf in Recensioni

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Tag

America, autore, dipartita, far west, Nicolò Gianelli, nuovi autori, on the road, passione, pionieri, romanzo, round midnight edizioni, scrittura, sogno americano, vangelo, vangelo yankee

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248 pagine in un piccolo scrigno formato 10×15, “Vangelo yankee” di Nicolò Gianelli è un gioiello prezioso confezionato dalla ‘round midnight edizione.

Il romanzo racconta un viaggio strampalato on the road di un gruppo strampalato di ragazzi il cui cammino si incrocia a quello di personaggi surreali e insoliti. Le persone diventano tappe così come gli stati della costa occidentale dell’America del Nord. Strade immense e un viaggio che si vuole fare fuori da ogni schema (alla ricerca di Lui).

Il linguaggio, la scrittura hanno la stessa andatura di un giro sulle montagne russe: scalate e discese vertiginose che danno ritmo alla lettura.
Un viaggio a ritroso con i capitoli. Un vagare tra fatti verosimili e situazioni surreali che diventano metafore di un vagare, persi.
Le vicende e la loro narrazione emanano l’odore di una costante sbronza: interminabile, divertente, menefreghista. Accade tutto barcollando, ecco la sensazione: un simpatico e allegro capogiro da sbornia. E come tutte le ubriacature, ha un retrogusto amaro triste malinconico.

Nel tono si percepisce qualcosa che fa male, un tormento. E se il viaggio, questo vagare on the road nel sogno americano, fosse una fuga in cerca di una smentita dalla vita? Vita maledetta che fai tanto male per quanto sei bella!

La voce narrante a tratti sembra quella di un cowboy, quella dei vecchi film ambientati nel lontano west da conquistare. E a noi sembra di essere lettori pionieri; sembra di vivere le avventure di chi ha conti in sospeso da saldare. L’avventura, però, è quella di quattro ragazzi che inseguono, a bordo di una “balena bianca“, il moderno sogno americano con la stessa voce, lo stesso tono dei pionieri che seguivano quello della conquista di nuove terre.
Il loro viaggio ha una colonna sonora: ogni capitolo si conclude con il suggerimento del titolo di una canzone mandata dallo stereo della balena bianca. Canzoni che vi consiglio di cercare e ascoltare alla fine di ogni capitolo, come a sostare per far raffreddare il motore e lasciar decantare le emozioni, le immagini e le vicende lette; avvicinarsi, canzone facendo, al capitolo successivo, leggendo le pagine in corsivo che fanno da intermezzo (se siete troppo pigri, qui trovate la playlist che ho fatto per me https://youtu.be/GoA_zY6tqQw?list=PLgXOY6goL00BT9OC9l0yMAjDI1ZOyCcCj )

Nicolò Gianelli, con tono ironico e stile brillante, ha la notevole capacità narrativa di un poeta beat; diventa voce di una generazione alla ricerca di un sogno, alla ricerca di un riscatto; una generazione che intanto affoga in brevi sprazzi di oblio alcolico per trovare solo un sollievo momentaneo.
Nicolò trasforma ogni cosa in personaggi con le proprie personalità distinte: un cactus, una Cadillac, lo stesso lago diventano vivi e dotati di parole e pensieri. Ogni cosa è avvolta dal fascino cinematografico, come se le strade delle città americane fossero un enorme set. Tutto sembra pervaso da pericolo, tutto sembra losco, tutto può vestirsi di morte e contemporaneamente proseguire in modo normale. Ma mai in modo banale e anonimo. Nicolò trasforma il viaggio in un volo nell’universo.

Conclusa la lettura di “Vangelo Yankee” ho l’animo scombussolato, come fossi distesa sotto i morsi di una montagna di parole etiliche, di emozioni alcoliche; una sbornia colossale di sogni, con la vita che mi fa tremare le gambe, spaventate ed eccitate perché non so quale possibilità mi capiterà domani.
Finito di leggere Vangelo – che non è un Vangelo ma il racconto di un sogno non privo di dubbi e paure, reso solo più fantasioso per trovare un modo in grado di smorzare questa fottuta paura di vivere, questa vita che spaventa – ho la testa sognante, innamorata di questa favola. Adoro le favole irreali che non mi nascondono la realtà, anzi cercano di presentarla in modo bizzarro, che poi è il modo per dire alla vita “Guardami, io rido, riesco a trasformare in bellezza anche lo spavento che mi butti addosso. Sì, questa è bellezza. O forse vuoi negare che leggendomi non hai sorriso?”
Io ho sognato, anche se ho sentito tanta malinconia; ho sognato e amato tutti gli assurdi personaggi che prendono vita tra queste pagine.

La lettera dei genitori e le parole della sua editor in chiusura del volume mi fanno comprendere che Nicolò ha deciso di intraprendere un viaggio estremo il 3 luglio 2015. Ed è davvero un peccato pensare che questo ragazzo non ci regalerà altre opere.
Vorrei quasi che questo viaggio non terminasse, e vorrei farti mille domande, Nicolò, per capire da dove nascono queste pagine e cosa le ha suscitate, perché è evidente che dietro vi si nasconde un universo tormentato.
Mi chiedo dove hai imparato a scrivere così, dove hai imparato a dominare con tanta maestria la tua penna che è così felice da alzarsi dal coro e distinguersi.
Mi piacerebbe chiederti a chi ti ispiri, chi ha nutrito la tua cultura. Il tuo stile mi ricorda quello degli autori beat, ma anche quello di Boris Vian che con “La schiuma dei giorni” mi ha fatto provare amore fino alle lacrime e sognare in un mondo di favole irrazionali, illudendomi che tutto fosse possibile.

Salgo di nuovo sulla balena bianca, metto su la compilation che tu mi hai suggerito strada facendo, e mi tuffo ancora un po’ nel tuo viaggio, mentre a te ti immagino a bordo della Dipartita in attesa di lanciarti in un nuovo tramonto.

Per info e acquisto http://www.roundmidnightedizioni.it/book/vangelo-yankee/

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