Sono figlia di una realtà a cavallo tra due generazioni. Se provo a paragonare il mio presente a quello che hanno vissuto i miei genitori – nati in pieno secondo conflitto mondiale – posso dire che la mia realtà è fatta di agi ma anche di sprechi.
Ricordo le litigate adolescenziali con mio padre che si opponeva all’acquisto dei miei anfibi perché proprio non riusciva a capire come potessi volere indossare per moda e piacere delle scarpe pesanti e rigide che lui era stato costretto ad usare durante gli anni duri del servizio militare…
Ricordo i miei nonni che tenevano con devozione e cura le scarpe della domenica e usavano per i lavori nei campi scarpe impolverate, usate fino allo stremo….
E poi penso a Carrie Bradshaw…. al suo armadio/camera pieno di scarpe super costose e super fashion, desiderio di tante mie coetanee e ragazzine che cambiano paia ad ogni abbigliamento, che non resistono alla tentazione di comprare l’ultimo paio alla moda visto in quella vetrina…
Ok, il divario tra un pensiero e l’altro, tra una realtà e l’altra è davvero enorme, ma se faccio un parallelismo…
Oddio, non fraintendetemi, non sono feticista ma apprezzo gli agi nei quali viviamo, e anche io adoro le mie scarpe (ne ho pochi paia ma buoni!!). Solo che a volte temo il futuro a cui ci condurrà tutto questo: è davvero più importante possedere un numero superfluo di scarpe che godersi il cammino?
Lo show continua e in va in scena ogni sera.
Alla stessa ora, lei regala un sogno. Ma chi è?
tutti sanno di sicuro CHI è: una regina. Ma il suo aspetto – affascinante e al contempo misterioso – suscita così tante domande…
Donna, uomo… comunque e semplicemente una creatura unica, al di sopra di ogni genere e classificazione.
La Drag queen esce ogni sera sul palco e danza e canta. Nonostante quelle maledette scarpe stringano forte i piedi, tanto da far piangere. Anche se lei, la regina, le lacrime ha imparato a trattenerle, perché è nata per combattere e le sue battaglie sono ben più dure di un paio di scarpe strette.
Anche se… quanto sarebbe belle esibirsi su scarpe comode, tacchi slanciati senza il timore di romperle per l’ennesima volta…
Perché un uomo – la natura ti ha messo nel corpo sbagliato e tu la sfidi travestendoti da regina ogni sera! – non può indossare tacchi alti costruiti per il piede di una donna.
Ma poi accade che accade il caso casualmente che incrocia la strada di una regina con quella di un “fabbro” – il padrone di una fabbrica di calzature – che sta cercando di voltare pagina e proprio non sa come fare… E l’incontro accende una scintilla che a volte ha solo bisogno di coraggio per essere alimentata. Una sfida insolita e talmente assurda da poterci investire soldi sudore e speranze per realizzarla: progettare e produrre eccentriche scarpe dal tacco alto per travestiti.
Lo sapevate? E’ così che è nata la prima fabbrica di scarpe per travestiti – kinky boots!
Una scommessa. Una sfida. Il coraggio e la salvezza.
Un prezzo da pagare, sacrifici da affrontare. Ma vuoi mettere affrontare una vita dura, camminando su strade dissestate da ostacoli e difficoltà con un paio di scarpe comode e – perché no!?! – belle!?!?
Curiosando tra le scarpiere offerte dal web, inciampo (ops! – rischiando anche di farmi male!) in un sondaggio: dimmi che scarpa indossi e ti dirò chi sei…
Bene bene, caro amico non mi dici nulla di nuovo se la femminilità per te ha la forma di un banale ma elegante tacco a spillo;
più simpatica è la classificazione della mangiatrice di uomini che per te indossa zeppe (me la immagino quasi come fosse un carro armato, dotato di pneumatici alti e spessi…),
e più si scende a livello del pavimento più si oscilla tra la coraggiosa sicurezza di un paio di scarpe da ginnastica, la spontaneità di chi ama le infradito e la timidezza delle ballerine…
Mi fermo un istante a contemplare i risultati del test che mi disorientano non poco e mi lasciano in sospeso con un quesito:
Ma in tutto questo, io che suono la batteria a piedi nudi come dovrei classificarmi?